Per rispondere alle numerose richieste del pubblico e agevolare la visita durante il fine settimana, offrendo
l’ulteriore vantaggio della suggestione notturna, sono partite le
aperture straordinarie del sabato sera fino alle 23:30 (con ultimo ingresso alle 22:30).
Attraverso 200 opere tra silografie policrome e dipinti su rotolo (esposte
in due rotazioni per motivi conservativi legati alla fragilità dei materiali) provenienti dal
Chiba City Museum of Art e da importanti collezioni giapponesi come Uragami Mitsuru Collection e
Kawasaki Isago no Sato Museum, oltre che dal Museo d’Arte Orientale Edoardo Chiossone di Genova, la
mostra intende illustrare la produzione del Maestro in fecondo
confronto con quella di alcuni tra gli artisti che, seguendo le sue
orme,
dettero vita a nuove linee, forme, equilibri di colore all'interno del tradizionale filone dell’ukiyoe.
Tra questi Keisan Eisen, apprezzato sia in patria sia
tra gli estimatori europei di arte giapponese dell’Ottocento per i suoi
ritratti di beltà che furono presi a modello anche da Van Gogh. Tra le
opere di Eisen - la cui figura artistica è
presentata in Italia per la prima volta in questa mostra - è la
bellissima e imponente figura di cortigiana che Van Gogh dipinge alle
spalle di Père Tanguy nell'omonimo ritratto, pubblicata anche in
copertina del
Paris Le Japon Illustré nel 1887.
Il percorso espositivo si articola in cinque sezioni che offrono una
selezione di immagini legate ai soggetti più alla moda e maggiormente richiesti dal mercato dell’epoca:
MEISHŌ: mete da non perdere; Beltà alla moda; Fortuna e buon augurio;
Catturare l’essenza della natura e Manga e manuali per imparare.
Nella
prima sezione (MEISHŌ: mete da non perdere) tra le
numerose opere emergono i due rotoli dipinti con il Monte Fuji
protagonista, messi a confronto per la prima volta: il “Monte Fuji
all’alba” dipinto da Hokusai 1843 - che mostra il tocco leggero
e puntuale del Maestro nella resa del riverbero rosato delle luci
dell’aurora sul monte e sui campi ai suoi piedi - in rapporto
significativo con “Veduta del monte Fuji nel ‘piccolo sesto mesquasi e’'
realizzato nel 1837 da Totoya Hokkei (1780-1850). L'abile
allievo di Hokusai raffigura il monte avvolto da un cerchio nebuloso
biancastro con la cima coperta dal cappuccio di neve. In questa sezione è
presentato anche un album di Hokusai che raffigura le cinquantatre
stazioni del Tōkaidō abbinate ad attività quotidiane
e mestieri tipici, stampate con minuzia di particolari e pochi
vivacissimi colori.
Nella
seconda sezione (Beltà alla moda) si potranno osservare il
repertorio di immagini legate al mondo della seduzione: raffinati
dipinti su carta o su seta nel formato del rotolo verticale da
appendere, firmati da Hokusai, da Eisen e dagli allievi
più vicini a Hokusai, tra cui Teisai Hokuba, Katsushika Hokumei,
Ryūryūkyo Shinsai, Gessai Utamasa. Sono inoltre presenti le più popolari
silografie, policrome o con il solo colore blu, in cui Eisen eccelle:
tra queste la figura intera di cortigiana copiata
più volte da Van Gogh pubblicata anche sul Paris Illustré. Le Japon del 1 maggio 1886. Sempre di Eisen si potranno ammirare alcune “immagini pericolose” (abunae), così chiamate perché rimandavano a scene amorose, come per esempio l' album in
dodici fogli di grande formato, uno per ogni mese dell’anno.
Nella
terza sezione (Fortuna e buon augurio) sono esposti alcuni surimono
di Hokusai di grande formato orizzontale che raffigurano alcune delle stazioni del Tōkaidō, accanto a
surimono di Eisen, realizzati invece nel piccolo formato
quadrato, che rappresentano località ma soprattutto oggetti scelti per
il loro valore simbolico e benaugurale legato a un preciso momento
dell’anno, della stagione, delle festività e delle credenze
popolari. Per la prima volta sono mostrati undici rotoli dipinti di una
serie di dodici, firmati da Hokusai, con figure di saggi e immortali,
oltre a figure del repertorio del teatro
kyōgen.
Nella
quarta sezione (Catturare l’essenza della natura), tra
l’altro, saranno messi a confronto due dipinti di Hokusai di medesimo
soggetto - la tigre e il bambù - uno del 1818 e uno del 1839. Ugualmente
si potranno apprezzare gli stili di Hokusai ed
Eisen nella resa del soggetto della carpa.
Nella
quinta sezione (Manga e manuali per imparare) oltre ai
famosissimi manuali di Hokusai stampati con il solo contorno nero-grigio
e qualche tocco di vermiglio leggerissimo, si ammireranno, tra le altre
opere in mostra, alcune pagine del
Libro illustrato. La borsa di broccato (raccolta di motivi decorativi per artigiani)
del 1828 di Eisen.
Museo dell’Ara Pacis
Lungotevere in Augusta, Roma
|
Tutti i giorni ore 9.30 – 19.30 (la biglietteria chiude un’ora prima)
Sabato fino alle 23.30 (ultimo ingresso ore 22.30)
24 e 31 dicembre ore 9.30 – 14.00.Chiuso il 25 dicembre e il 1 gennaio
|
Biglietto solo mostra: 11€ intero; 9€ ridotto + prevendita € 1
Gratuito per le categorie previste dalla tariffazione vigente
|
Nessun commento:
Posta un commento